Accesso in studio da regolare
I tempi d'attesa per la visita
incidono parecchio sul grado di soddisfazione del paziente: ogni professionista
deve valutare nella propria realtà i rischi connessi ad un ingresso senza
filtri
Nell'ultimo decennio la figura del GP è stata
soggetta a radicali cambiamenti: trasformazioni avvenute contestualmente
all'evoluzione della società e, in particolar modo, al mutamento sostanziale
del rapporto tra camice bianco e paziente. Oggi il Mmg viene vissuto dal
cittadino - nella maggior parte dei casi in un rapporto tra pari (elemento
nuovo) - come il consulente di fiducia al quale affidare la tutela della propria
salute. Un consulente che deve porre estrema attenzione all'organizzazione della
propria attività, giacchè questa ricopre un ruolo importante nella valutazione
dell'utente e quindi nel suo grado di soddisfazione.
Tra le voci in ambito organizzativo che più incidono sulla qualità complessiva
della prestazione fornita dal medico risulta in evidenza il modello adottato
dallo stesso camice bianco per ricevere i pazienti: la modalità d'accesso allo
studio.
Tre sono le scelte possibili: libero ingresso; appuntamento stabilito
per via telefonica; soluzione mista (sia ad accesso libero sia su
appuntamento).
Seppure la scelta dipenda dalle esigenze di ciascuna realtà, resta il fatto che
ogni medico prima di scegliere deve fare una considerazione su quanto debba
assolutamente evitare: non risponde a "qualità" entrare in una sala
d'attesa affollata, nè attendere ore per essere ricevuti da un medico stanco e
spesso
esasperato dalla consapevolezza che "fuori" ci sono molte persone in
attesa (fattore che spinge a ridurre il tempo da dedicare a ciascun paziente).
Gran parte dello stress di un GP "matura" da situazioni che
scaturiscono dal panorama descritto.
In simili circostanze il medico di famiglia, subissato da richieste d'ogni
genere, non riesce più a rispondere in modo proporzionale ai problemi.
Quanto descritto (e assolutamente da evitare) si verifica solo nel momento in
cui si adotti un sistema di accesso libero. Chi ha dovuto spesso fare i conti
con lo studio affollato ha cercato di porre rimedio alla situazione o ampliando
l'orario (nella speranza di poter diluire l'accesso) o diminuendolo (nella
speranza di "salvare" se stesso, ma con la certezza di aumentare i
fenomeni sopra descritti). Nessuno di questi espedienti è mai apparso
risolutivo, sopratutto perchè entrambi trascurano l'elemento
"qualità". Visto che, in condizione di accesso libero, non sarà mai
possibile escludere di doversi misurare con la difficoltà di gestire uno studio
affollato, sarebbe meglio riflettere sull'utilità di questo modello a fronte di
una maggiore esigenza di qualità.
VISITA SU APPUNTAMENTO: PRO e CONTRO
PRO |
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PER IL MEDICO | PER IL PAZIENTE |
programmare gran parte della propria attività | riduce i tempi d'attesa |
conoscere in anticipo il lavoro da svolgere, con migliore possibilità di documentarsi consultando la cartella clinica | è gradita la "disponibilità dedicata" del medico (il medico sta aspettando proprio me !) |
organizzare il lavoro con maggiore efficienza per patologie mirate | le visite sono più accurate (sensazione soggettiva del paziente) non essendo condizionate dalla pressione di chi attende |
organizzarsi per piani, obiettivi e azioni mirate |
poter pianificare insieme al medico la gestione della propria salute |
destinare del tempo in modo personalizzato a ciascun paziente | |
ridurre le visite non necessarie grazie al telefono | |
privilegiare l'attività domiciliare veramente necessaria | |
realizzare attività di medicina d'iniziativa (prevenzione, screening e follow up di più patologie) |
CONTRO |
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PER IL MEDICO | PER IL PAZIENTE |
sensibile aumento dei costi per segreteria e telefono | non si può parlare di reali svantaggi; va infatti precisato che accesso per appuntamento non significa rifiuto della visita, ma pianificazione ottimale delle necessità (in caso di urgenza il paziente sarà comunque ricevuto |
allungamento del tempo professionale da dedicare ai pazienti | |
possibile perdita di pazienti nella fase d'avvio | |
maggiore difficoltà a gestire i pazienti abitudinari/esigenti | |
difficoltà nell'individuare le vere esigenze per definire le priorità |