MedWeb 1999

 

 

 

Medicina di gruppo: vero e falso

 

- Costituire un gruppo può essere costoso
vero: Un problema è già rappresentato dalla sede: meglio comprarla o affittarla? «Ci vogliono determinati requisiti e dimensioni congrue; spiega Daniele Ponti, medico di gruppo a Induno Olona (Varese). «E questo costa. Poi ci sono le spese legali, la gestione dell'associazione: tre milioni di notaio, cinque di commercialista. Insomma, i costi ci sono, pur tenendo presente che dividere le spese con altri colleghi diminuisce di molto i sacrifici».
falso: «Noi , afferma Guido Marinoni di Bergamo, pagheremo un affitto basso in cambio della ristrutturazione che ci siamo sobbarcata. Tra sede e dipendenti la spesa non dovrebbe superare i 20 milioni annui a testa. Da anni lavoriamo in gruppo e devo dire che economicamente non ci abbiamo né rimesso né guadagnato. Ma ci sono vantaggi professionali, migliora la qualità dell'assistenza».

- La convivenza con gli altri non è facile
vero: Problema apparecchiature. Se uno del gruppo acquista per esempio un computer potente e lo mette a disposizione degli altri in modo che diventi indispensabile alla gestione del gruppo, una volta emergessero eventuali dissidi non è certo semplice portarlo via. E questo vale anche per le altre attrezzature.
falso: «Alla convivenza si dev'essere portati» sottolinea Klaus Widmann, medico di gruppo di Bolzano. «In compenso si ha però la possibilità di uno scambio di opinioni che significano un aggiornamento costante. Le soddisfazioni arrivano, si vedono nella gestione ordinaria del paziente».

- La soluzione migliore è la cooperativa
vero: Rispetto al gruppo, le caratteristiche della cooperativa sono vincenti. Con questa formula, tra l'altro, si possono evitare i problemi di convivenza ed è possibile partecipare a programmi sanitari più stimolanti dal punto di vista professionale. Ma un discorso analogo va fatto per la medicina "in" gruppo, balzata alla ribalta in tempi molto recenti.
falso: Resta confusa la normativa sulle coop mediche. E poi, se in genere un gruppo ha un bacino d'utenza di 7 mila persone (il massimale di 12 mila è difficile da raggiungere), la cooperativa opera su decine di migliaia di abitanti e pare semmai destinata a divenire complementare alla medicina di gruppo, offrendo servizi ai singoli medici o alle stesse medicine di gruppo.

- Si condividono responsabilità penali e immagine
vero: Il problema d'immagine non è da sottovalutare. Se in un gruppo c'è un medico che fuma e questo non piace ai pazienti è un guaio. Se uno decide di gestire iniziative per i tossicodipendenti, l'inevitabile presenza di una clientela diversa dal solito in sala d'aspetto si riflette anche sul resto del gruppo.
falso: La responsabilità penale resta personale, e nell'ambito di otto medici quello da cui il paziente esige una determinata prestazione è facilmente riconoscibile ai sensi di legge.

- Alcuni del gruppo possono rimetterci
vero
: Le entrate possono essere squilibrate quando c'è un "solista" che firma più certificati o effettua più prestazioni libero-professionali degli altri colleghi fatturando all'associazione (lo statuto deve prevedere anche questa eventualità).
falso: Si può sempre aggiustare il tiro in corso d'opera, a patto che il gruppo sia d'accordo. In ogni caso, sia le prestazioni specialistiche, sia i certificati devono essere sempre fatturati da una persona fisica riconoscibile e responsabile dell'atto medico.

- In gruppo i guadagni non aumentano
vero: In effetti il miglioramento va inteso più in termini di qualità delle cure offerte al paziente e di aggiornamento personale nonchè di balzo in avanti della qualità del proprio lavoro di medico generale.
falso: Gli utili in più possono venire dalla libera professione che viene svolta dal gruppo (esempio: le indagini strumentali). In genere quest'utile viene ripartito in proporzione all'apporto di ciascun associato e non è necessariamente in proporzione al numero di assistiti.